06/11/09

"LA BELLA LENA"



La bella Lena è la storia di un viaggio fatto per amore, per fame, per fame di amore e di vendetta.
E' una lotta dichiarata contro la morte, quella fisica e quella provocata dalla cancellazione della dignità umana e dall'oblio.
La bella Lena è voler ricordare a tutti i costi.
Dal buio alla luce: chi è reale in questa storia resta al buio per molto tempo, mentre i fantasmi, i ricordi, il sogno sono in piena luce. Realtà e ricordo si capovolgeranno, fino a lasciare spazio alla consapevolezza.
La bella Lena è la storia di una ripetuta violenza subita e non dichiarata per paura, per vergogna o perchè semplicemente si fa finta che non sia successo niente. Lena è in fuga, sta scappando dal suo nemico anche se in realtà ne porta dentro di sé il frutto. Per quanto voglia scappare dovrà affrontarlo, prima o poi. Nella sua fuga incontra Soledad, uomo che si è fatto donna e che la accompagnerà fino alla fine del suo viaggio e oltre. Poi c'è Salvatore (di Baia o Baìa) che è il futuro e il frutto del ventre di Lena, c'è un quaderno-diario che legherà questi tre destini e la cui scoperta sarà la causa scatenante di questo viaggio della memoria. La vecchia capera è la voce del coro-giudice, perbenista e bigotta.
E ci sono i treni mai presi e le stazioni dove si resta bloccati, come in un ricordo.
Poi, un giorno, succede qualcosa e quel ricordo diventa il motivo per salire al volo su un treno e continuare a vivere.




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